In seguito ad una attenta valutazione delle necessità del territorio e delle istanze proposte dalla Regione Piemonte, si è deciso, all’interno della RSA Virgo potens di inserire n. 10 posti letto di soggetti affetti da Stati Vegetativi e Stati di Minima Coscienza e n. 10 posti letto per pazienti ad Alta Complessità Neurologica Cronica secondo quanto previsto dalla DGR 22 marzo 2010, n. 62-13647.
L’obiettivo fondamentale della RSA è di inserirsi nel sistema integrato delle risposte sanitarie ed assistenziali, ponendo al centro di tutta l’attività, la persona con i suoi bisogni sanitari, assistenziali, sociali e relazionali utilizzando un modello di risposta basato sulla flessibilità quali-quantitativa degli interventi mediante un’azione globale ed estensiva garantendo altresì la continuità assistenziale nel percorso.
Mission della Unità di Stati Vegetativi (U.S.V.).
L’appropriatezza garantita dall’U.S.V. ad ogni soggetto in Stato Vegetativo (S.V.) nasce dalla necessità di offrire una cura mirata a mantenere il paziente nelle migliori condizioni possibili, compatibilmente con il grado di compromissione clinico-funzionale, assicurando il pieno rispetto della dignità della persona in ogni momento.
Sulla base di quanto sopra premesso, l’U.S.V. può essere definita come Unità post-acuzie in strutture ospedaliere a gestione delle Aziende Sanitarie Regionali (ASR) all’interno disciplina cod. 60 (lungodegenza) con specifiche caratteristiche assistenziali e relativo e riconoscimento tariffario, ed è finalizzata:
alla presa in carico precoce di persone, provenienti da reparti di terapia intensiva, con esiti di Gravi Cerebrolesioni Acquisite (G.C.A.) caratterizzati nell’evoluzione clinica dal perdurare dello S.V., oltre la quarta settimana dall’evento acuto;
alla gestione di un percorso appropriato, in relazione al possibile cambiamento del quadro clinico, attraverso:
la gestione clinica e un trattamento idoneo dal punto di vista clinico-internistico rispetto alla complessità assistenziale,
la prevenzione e la gestione delle complicanze secondarie,
il monitoraggio dei livelli e dei contenuti di coscienza,
gli interventi di stimolazione utile al possibile recupero della responsività,
la presa in carico della relazione con la famiglia, per attivare una relazione di sostegno della stessa e promuoverne la collaborazione,
una periodica rivalutazione dei pazienti in S.V. da parte del Nucleo di Valutazione Regionale, costituito da esperti in G.C.A.;
3. alla elaborazione di un programma individualizzato per il proseguimento del percorso nel setting più appropriato al termine della fase di osservazione (da 3 a 12 mesi).
Al fine di garantire l’unitarietà di intervento, rispetto a tutte le esigenze del soggetto disabile nella globalità della sua persona, l’U.S.V. deve:
mantenere il collegamento con le Strutture della fase acuta invianti,
elaborare un progetto individuale finalizzato a:
individuare gli obiettivi prioritari, al fine del raggiungimento della stabilità metabolico- nutrizionale e clinica,
proseguire il monitoraggio del livello e del contenuto di coscienza e l’attenta valutazione clinica,
programmare ed attuare gli interventi terapeutici necessari,
verificare la qualità degli interventi, sulla base della miglior evidenza scientifica disponibile,
3. programmare e garantire la corretta gestione delle possibili evoluzioni nel percorso complessivo:
qualora compaia uno S.M.C., il trasferimento in strutture di riabilitazione intensiva, come previsto nella D.G.R. n. 10-5065 del 2 aprile 2007,
qualora persista lo S.V., oltre il tempo di osservazione prefissato, il proseguimento del percorso nel setting più appropriato.
A tal fine, l’U.S.V. rispetto al punto a), coordina il proprio intervento con i servizi di riabilitazione (II e III livello); rispetto al punto b), coordina con il Distretto dell’ASL di residenza del paziente e il Centro di Coordinamento e Osservatorio Regionale, un progetto di reinserimento familiare (domiciliarità) o in struttura residenziale (residenzialità), che deve essere predisposto attraverso l’Unità Multidisciplinare di Valutazione della Disabilità (UMVD) di residenza del paziente.
Il progetto deve essere realizzato attraverso una costante e adeguata informazione alla famiglia e deve essere elaborato con il coinvolgimento della stessa; deve, altresì, prevedere un adeguato e formalizzato addestramento ai familiari e al personale, che effettuerà l’assistenza domiciliare, qualora vi sia il rientro al domicilio.
VALUTAZIONE
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Tabella A
CONDIZIONE |
STATO VEGETATIVO |
STATO DI MINIMA COSCIENZA |
SINDROME LOCKED-IN |
COMA |
COSCIENZA
|
Assente |
Presente |
Presente |
Assente |
CICLI SONNO- VEGLIA |
Presenti |
Presenti |
Presenti |
Assenti |
RISPOSTA AGLI STIMOLI NOCICETTIVI |
Presente/ Assente |
Presente |
Presente(solo come movimenti oculari/palpebrali) |
Presente/ Assente |
GCS |
E4 V 1-2 M 1-4 |
E4 V 1-4 M 1-5 |
E4 V1 M1 |
E1-2 V 1-2 M1-4 |
FUNZIONE MOTORIA |
Nessun movimento volontario |
Risposta verbale coerente o incoerente o movimenti volontari. |
Movimenti verticali degli occhi volontari o ammiccamento preservato |
Nessun movimento volontario |
FUNZIONE RESPIRATORIA |
Preservata |
Preservata |
Preservata |
Variabile |
EEG |
Attività lenta |
Dati insufficienti |
Normale |
Attività lenta/Variabile |
METABOLISMO CEREBRALE(PET) |
Gravemente ridotto |
Dati insufficienti |
Lievemente ridotto |
Moderatamente o gravemente ridotto |
PROGNOSI |
Variabile: SVPermanente o decesso |
Variabile |
Dipende dalla causa, ma il recupero completo è raro |
Recupero, Stato Vegetativo, Morte |