Centralino (+39) 0161 426161 – Orari Prenotazioni: Lun/Ven 08.30-12.30

Ricoveri: ricoveri@trompone.it | Prenotazioni ambulatoriali cup@trompone.it

Chi è il beato Luigi Novarese

Monsignor Luigi Novarese (1914-1984) è il sacerdote proclamato beato dalla Chiesa l’11 maggio 2013, nella basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma. La celebrazione con oltre 5mila partecipanti è stata presieduta dall’allora segretario di Stato Vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone.

Nato a Casale Monferrato, il beato Luigi Novarese fu definito da papa Giovanni Paolo II “l’apostolo degli ammalati”. Rispetto ai suoi tempi, fu un innovatore. Pur lavorando presso la Segreteria di Stato della Santa Sede – dal 1942 al 1970 – e successivamente alle dipendenze della Conferenza episcopale italiana – dal 1970 al 1977 – dedicò tempo ed energie per promuovere, fin dagli anni Cinquanta, la visione della centralità del malato, soggetto portatore di diritti e dignità. Nello stesso tempo avviò un progetto di pastorale per i disabili, volto a combattere il loro stato di emarginazione sociale.
Dialogò senza complessi con la medicina dimostrando l’importanza della sfera spirituale nel modo in cui il malato affronta e vive la malattia. Fondò associazioni, case di cura, centri di assistenza, corsi professionali per disabili e infermi.

Breve biografia
Luigi Novarese nasce il 29 luglio 1914 a Casale Monferrato (Alessandria) in una famiglia di agricoltori. È l’ultimo di nove figli. Il papà, Giusto Carlo, muore l’anno dopo e tocca alla madre, Teresa Sassone, prendersi cura della famiglia. All’età di nove anni, Luigi è colpito da una gravissima forma di tubercolosi ossea, malattia per la quale a quei tempi non esiste una cura.
I medici non gli danno speranza. Luigi viene ricoverato nel sanatorio Santa Corona di Pietra Ligure. Devotissimo alla Madonna, scrive una lettera a don Filippo Rinaldi, rettore maggiore dei Salesiani, affidandosi alle preghiere dei ragazzi dell’oratorio di Valdocco (Torino) e all’intercessione di San Giovanni Bosco e di Maria Ausiliatrice. Nel maggio 1931, all’età di diciassette anni, viene dimesso dall’ospedale Santa Corona completamente guarito.
Durante il ricovero in sanatorio Luigi approfondisce la sua vocazione. In un primo tempo, dopo la guarigione, decide di fare il medico, ma dopo la morte della mamma, nel 1935, cambia idea. Da ex ammalato che ha scoperto dentro di sé le potenzialità di un cammino spirituale capace di condurlo all’incontro con il Cristo risorto, sceglie allora la strada del sacerdozio.

Inizia gli studi al seminario di Casale e li conclude frequentando l’Almo Collegio Capranica a Roma. Qui, nella basilica di San Giovanni in Laterano, viene ordinato sacerdote il 17 dicembre 1938.
Da allora la vita di don Luigi si svolge prevalentemente nella Capitale. Il 1° maggio 1942, su invito di monsignor Giovanni Battista Montini, Sostituto della Segreteria di Stato Vaticana e futuro papa Paolo VI, inizia a lavorare presso la Segreteria di Stato della Santa Sede dove rimarrà fino al 12 maggio 1970.
Nella prima metà degli anni Quaranta prende il via il suo apostolato fra gli ammalati. Il 17 maggio 1943, per venire in aiuto ai sacerdoti infermi, feriti o in gravi condizioni economiche a causa della guerra, Novarese fonda la Lega Sacerdotale Mariana.
Quattro anni dopo, il 17 marzo 1947, anche in seguito all’incontro con Elvira Myriam Psorulla – una giovane impiegata nata ad Haifa, in Palestina, che ha raggiunto Roma per curare lo zio – dà l’avvio al Centro Volontari della Sofferenza.
Tre anni dopo, nel 1959, don Luigi tiene a battesimo la fondazione più importante, i Silenziosi Operai della Croce, «un’associazione di anime consacrate – uomini e donne, sacerdoti e laici – impegnate a illuminare gli ammalati sul senso cristiano del dolore e a sostenerli attraverso opere assistenziali e di recupero professionale» (Mons. Luigi Novarese di Felice Moscone, Edizioni CVS).
È proprio dedicandosi agli ammalati e ai disabili che don Luigi si rende conto dell’importanza che la dimensione spirituale viene ad assumere nel loro rapporto con la malattia. Per questo decide la costruzione della Casa Cuore Immacolato di Maria a Re (Verbania) che, iniziata nel 1952, viene inaugurata il 23 maggio 1960 e ospita ogni anno i corsi di esercizi spirituali organizzati appositamente per i malati e i disabili.
Sempre nel 1952, allo scopo di rendere più efficace l’accompagnamento degli infermi, monsignor Novarese crea la quarta associazione, i Fratelli e Sorelle degli ammalati, persone sane che si inseriscono nell’apostolato del malato condividendo lo stesso programma spirituale e sostenendolo nelle sue necessità.
L’apostolato di don Luigi si espande fra gli infermi, fa proseliti in ospedali, sanatori e case di cura: alla vigilia degli anni Ottanta il Centro Volontari della Sofferenza conta 70 mila iscritti.
Cinque pontefici esprimono incoraggiamento e stima al sacerdote: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II. Ed è proprio quest’ultimo – dichiarato santo insieme a

Giovanni XXIII lo scorso 27 aprile in piazza San Pietro da papa Francesco – a proclamare la festa della Madonna di Lourdes, l’11 febbraio, “Giornata mondiale del malato”.
Continuando a lavorare alla Segreteria di Stato Vaticana, monsignor Novarese porta avanti la sua opera a favore dei disabili, cercando di inserirli nel mondo del lavoro. Allestisce laboratori professionali a Balerna, nel Canton Ticino, ad Arco (provincia di Trento), dove il sindaco e l’amministrazione comunale contrastano ferocemente l’iniziativa sostenendo che la presenza dei disabili nuoce agli albergatori e all’attività turistica; e poi a Condino (Trento), a Valleluogo di Ariano Irpino (Avellino) e a Moncrivello (Vercelli), sede dei corsi maschili di rilegatoria, riparazioni di elettrodomestici, ortofloricoltura.
Nel 1970 don Luigi passa alle dipendenze della Conferenza episcopale italiana dove si occupa di pastorale sanitaria. Lasciata la Cei nel 1977 si dedica interamente alla sua opera. Fonda Case di ricovero e di preghiera all’estero, organizza convegni su temi religiosi e scientifici mettendo a confronto medici e infermi, si fa promotore di Corsi di esercizi spirituali per i malati psichici.
La sua vita terrena si conclude il 20 luglio 1984 a Rocca Priora, località sui Colli Albani vicino a Roma. Monsignor Novarese muore a settant’anni nella casa dedicata alla Regina Decor Carmeli, la Madonna splendore del Carmelo. La salma riposa a Roma nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in via Giulia 59.

L’opera
I Silenziosi Operai della Croce (SOdC) sono oggi circa centocinquanta, presenti in otto comunità in Italia e in altre parti del mondo: in Israele, Polonia, Portogallo, Colombia e Camerun. Si prendono cura degli ammalati attraverso un impegno di assistenza medica e spirituale finalizzato alla promozione della persona sofferente.
Fra i centri più importanti in Italia:
la Casa di cura “Mons. Luigi Novarese”, Centro di Recupero e Rieducazione Funzionale, a Moncrivello (Vercelli);
il Centro Socio Riabilitativo e Centro Residenziale “Nostra Signora di Fatima” per giovani handicappati a Meldola (Forlì);
la Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) presso la “Casa Cuore Immacolato di Maria”, a Re (Verbania).
Il Centro Volontari della Sofferenza (CVS) è presente in circa cinquanta diocesi in Italia, ha comunità in Europa, Africa e Stati Uniti e conta qualche migliaio di iscritti. Essa riunisce gli ammalati che hanno scelto, “volontariamente”, in piena libertà, di vivere la sofferenza secondo l’insegnamento di Cristo, di affidare la vita a Lui per seguirLo e di prendere parte con Lui «al grande misterioso disegno della redenzione» (Paolo VI, discorso del 12 aprile 1972). Scopo del CVS è di aiutare i credenti a prendere coscienza del valore di salvezza che può esserci nel dolore dell’uomo quando viene vissuto non come impedimento condizionante, ma come una risorsa per il bene. Novarese ha promosso questa idea carismatica affidandola alle persone disabili e ammalate affinché, attraverso la veridicità della propria esperienza personale, la trasmettessero agli altri, al fine di realizzare la promozione integrale della persona sofferente, riconosciuta nella sua piena dignità, nei suoi diritti e doveri.
Al Centro Volontari della Sofferenza si affiancano, con la loro opera di sostegno i Fratelli e le Sorelle degli Ammalati.
La Lega Sacerdotale Mariana è l’associazione che dal 1943 continua la sua azione a favore dei sacerdoti. Anche oggi assiste i sacerdoti malati, quelli in difficoltà fisiche, spirituali o in situazioni di disagio e solitudine. A partire dai primi anni Cinquanta, organizza a luglio il pellegrinaggio a Lourdes per i sacerdoti, rinnovando puntualmente, ogni estate, la tradizione inaugurata da monsignor Luigi Novarese con il primo viaggio che si svolse dal 18 al 24 giugno 1952.